Come il mare in tempesta (Youfeel) by Sara Bezzecchi

Come il mare in tempesta (Youfeel) by Sara Bezzecchi

autore:Sara Bezzecchi [Bezzecchi, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858686027
Google: hjkjDQAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2016-09-30T04:08:15+00:00


CAPITOLO TREDICI

Ero ancora nuda quando mi svegliai, ma ero sotto una soffice coperta. Era giorno e con mia grande sorpresa il sole filtrava dalle finestre inondando la stanza di luce calda. Da quanto tempo non vedevo la luce del sole?

Socchiusi gli occhi per farli abituare a tutta quel fulgore. Lucas non c’era.

«Lucas!» provai a chiamarlo, ma non mi rispose. Cercai i miei vestiti, ma forse li aveva raccolti lui, perché non li vidi da nessuna parte. Mi alzai tenendomi la coperta intorno al corpo. Guardai in cucina, provai a bussare alla porta del bagno, ma niente. Lui non c’era. Decisi di provare al piano di sopra, così salii le scale e, arrivata a metà, sentii un fruscio e poi una voce:

«Qui guardia costiera, tutto bene lì al faro, dottor Andres? Passo.»

«Tutto bene, sono felice di risentirvi. Passo.»

Il mio cuore si fermò.

«Anche noi. La tempesta è stata davvero brutta, eh? Le previsioni comunque ci assicurano che è completamente passata. Eravamo piuttosto preoccupati per lei. Passo.»

«Grazie. Passo.»

«Possiamo fare qualcosa per lei, dottor Andres? Passo.»

Salii fino a raggiungere il pianerottolo del suo studio dal quale Lucas, alla fine, era riuscito a mettersi in contatto con la terraferma. Rimasi nascosta dietro la porta semiaperta. Lucas non poteva vedermi da lì.

«Sì.» Fece un respiro profondo. «Durante la prima fase di maltempo, poco dopo aver perso le comunicazioni, ho soccorso una naufraga.»

S’interruppe nuovamente per respirare a fondo. Uno sbuffo, poi riprese.

«L’ho trovata sugli scogli vicino alla spiaggia, ferita, ma non in gravi condizioni. Deve aver battuto la testa, ha perso la memoria.» Altro sospiro. «Passo.»

«Ha bisogno di un medico? Mandiamo subito qualcuno sull’isola. Passo» disse l’altra voce con fare esperto. Troppo. Forse loro erano abituati a questo genere di avvenimenti, salvare persone, soccorrerle in mare, erano solo naufraghi, ma io sapevo che per Lucas non era lo stesso, non ero solo una naufraga. Non potevo esserlo.

«No. No.» Il suo tono di voce era greve. «Devo comunque fare rifornimento, la porterò io da voi. Non sembra necessitare di cure mediche. Passo.»

Alla fine quel momento era arrivato davvero. Mi sporsi un po’ di più nella fessura così da poter vedere Lucas. Era seduto alla sua scrivania, di lato rispetto a me, riuscii a scorgere il suo viso rivolto verso il basso, gli occhi chiusi e la ricetrasmittente in mano.

«Ricevuto. Passo e chiudo» gli rispose la guardia costiera, e Lucas, senza rispondere, ripose la ricetrasmittente al suo posto. Gomiti sulla scrivania, testa tra le mani e schiena curva. Avvertii un blocco in fondo allo stomaco. Non riuscivo a sostenere quell’immagine sofferente. Lucas stava male, ed era tutta colpa mia.

Mi voltai spalle al muro, e lentamente scivolai giù, fino a sedermi per terra, ignorando la mia nudità, ignorando il freddo. In quel momento nelle mie ossa si insediò un altro tipo di freddo, quello al quale non c’è rimedio, per cui non esiste coperta.

Fissai quelle foto di pescatori stanchi che avevo già osservato più volte, e come in un film rividi l’istante in cui avevo posato gli occhi su quell’uomo



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.